Come dobbiamo fare per ottenere l’incentivo del Conto Termico 2.0 per sistemi ibridi a pompa di calore in sostituzione di stufe, caldaie o camini a biomasse? In questo articolo vediamo come funziona il Conto Termico e cosa dobbiamo sapere per integrarlo agli incentivi regionali del Bando Biomasse RER.

Come riportato in questo articolo, la Regione Emilia-Romagna ha bandito contributi per i privati per la sostituzione di generatori di calore alimentati a biomassa vecchi ed inefficienti con generatori a biomassa legnosa di ultima generazione, oppure con pompe di calore. Questi contributi si vanno ad aggiungere agli incentivi nazionali del Conto Termico 2.0, fino a raggiungere il 100% delle spese ammissibili.

Vediamo come funziona l’integrazione di questi incentivi per l’installazione di sistemi ibridi a pompa di calore, ovvero impianti dotati di pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica.

Prerogativa degli impianti sostituiti è che si trovino in edifici/parti di edifici/unità immobiliari esistenti, di qualsiasi categoria catastale.

CARATTERISTICHE DEI SISTEMI IBRIDI

Per il Conto Termico il nuovo impianto di climatizzazione invernale deve:

  • essere dotato di pompa di calore, elettrica o a gas, utilizzante energia aerotermica, geotermica o idrotermica (per saperne di più consultare il sito di Assoclima);
  • essere integrato con una caldaia di tipologia a condensazione (ATTENZIONE: il Bando Biomasse RER incentiva solo le caldaie a condensazione a biomassa, per cui si desume che anche le caldaie integrate nei sistemi ibridi debbano avere funzionamento a biomassa);
  • avere il rapporto tra la potenza termica utile della pompa di calore e la potenza della caldaia 0,5 (ATTENZIONE: il Bando Biomasse RER incentiva solo gli impianti con potenza ≤ 35 kWt).

Insieme al nuovo impianto dovranno essere installati su tutti i corpi scaldanti dispositivi di regolazione della temperatura, ad es. valvole termostatiche, salvo nei seguenti casi:

  1. non fattibilità tecnica
  2. presenza di una centralina di termoregolazione automatica della temperatura ambiente (termostato)
  3. impianti a bassa temperatura

Le pompe di calore dovranno avere prestazioni energetiche elevate, verificabili dal valore di COP per quelle elettriche e di GUE per quelle a gas: si tratta dei “coefficienti di prestazione”, che dovranno rispettare le soglie minime riportate nelle tabelle seguenti (riferimento alle Tabelle 13, 14, 15 e 17 dalle Regole Applicative del Decreto).

SPESE AMMISSIBILI AI FINI DEL CALCOLO DELL’INCENTIVO

Ai fini del Conto Termico è necessario individuare le spese ammissibili ad intervento, per definirne il valore economico complessivo. L’incentivo non potrà infatti superare il 65% delle spese sostenute.

Le spese ammissibili sono quelle per:

  • smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, parziale o totale;
  • fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche e dei sistemi di contabilizzazione individuale;
  • opere idrauliche e murarie necessarie alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di produzione di acqua calda sanitaria;
  • interventi sulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento delle acque, sui dispositivi di controllo e regolazione, sui sistemi di emissione;
  • opere e sistemi di captazione per impianti geotermici;
  • prestazioni professionali connesse alla realizzazione dell’intervento.

CALCOLO DELL’INCENTIVO

L’incentivo è da calcolare in base all’energia termica potenzialmente prodotta in un anno, che dipende da alcuni fattori:

  • potenza nominale dell’impianto
  • utilizzo combinato delle due unità
  • caratteristiche climatiche

Sulla base dell’energia prodotta annualmente viene calcolata la rata annuale dell’incentivo. L’incentivo totale dipenderà dal numero di rate annuali previsto, che nel Conto Termico varia a seconda della potenza del generatore:

  • 2 annualità per generatori con potenza termica utile nominale ≤ 35 kW (caso di integrazione con incentivo del Bando Biomasse RER);
  • 5 annualità per generatori con potenza termica utile nominale > 35 kW.

UN ESEMPIO PRATICO

Facciamo un calcolo ipotizzando di acquistare un sistema ibrido con queste caratteristiche:

  • pompa di calore split aria/acqua
  • Pn = 13,5
  • COP = 4,7
  • Costo (acquisto e installazione) = 6.750 € (stimato in base a costo specifico di 500 €/kW)
  • Ci = 0,110 €/KWht

Qu = 13,5*1700 = 22.950 KWht  → calore prodotto dall’impianto

Ei = 22.950* [1-1/4,7] = 18.067,02 KWht → energia termica incentivata

Ia tot = 1,2 * 18.067,02 * 0,110 = 2.384 € → incentivo annuo

Considerando 2 rate annuali l’incentivo totale è 4.768 € e copre il 70% del costo stimato.

ATTENZIONE: in caso di integrazione col bando regionale, la Regione rimborsa la quota rimanente, cioè 1.982 €.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER L’ACCESSO ALL’INCENTIVO

Oltre alla richiesta di accesso all’incentivo, devono essere presentati alcuni documenti che vanno caricati su Portaltermico, mentre altri devono essere conservati dal Soggetto Responsabile (richiedente) per tutta la durata dell’incentivo e per i 5 anni successivi all’erogazione dell’ultima rata, in caso di eventuale verifica da parte di GSE.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA

Analizzando il caso di integrazione con l’incentivo del Bando Biomasse RER, quindi per l’installazione di generatori di potenza termica nominale ≤ 35 kWt, è necessario allegare:

  1. documentazione comune a tutte le tipologie di interventi;
  2. documentazione fotografica attestante l’intervento.

Non è invece necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato, ma è sufficiente una certificazione del produttore degli elementi impiegati, che attesti il rispetto dei requisiti minimi previsti dal Decreto e dalle relative Regole Applicative.

Per gli ulteriori dettagli in merito consultare l’Allegato 1 delle Regole Applicative.

DOCUMENTAZIONE DA CONSERVARE A CURA DEL SOGGETTO RESPONSABILE

  1. per interventi non a Catalogo (elenco di apparecchi prequalificati predisposto dal GSE), scheda tecnica del produttore del generatore di calore, che attesti il rispetto dei requisiti minimi richiesti dal Decreto, e, se di nuova installazione, dei sistemi di termoregolazione o valvole termostatiche;
  2. certificato del corretto smaltimento del generatore sostituito o un documento analogo attestante che il generatore è stato consegnato a un apposito centro per lo smaltimento;
  3. dichiarazione di conformità dell’impianto, ove prevista;
  4. libretto di centrale/d’impianto, come previsto dalla legislazione vigente;
  5. pertinente titolo autorizzativo e/o abilitativo, ove previsto dalla vigente legislazione/normativa nazionale e locale;
  6. per impianti geotermici, schema di posizionamento delle sonde.

Per tutti i casi di intervento consultare l’Allegato 1 delle Regole Applicative.