Il consumo di energia elettrica medio delle famiglie italiane si aggira attorno ai 2.300 kWh. Il dato è molto variabile, in quanto esistono numerosissimi fattori che influenzano il fabbisogno di ogni singola utenza. Basti pensare a come numerose abitazioni ancora possiedano uno scaldabagno elettrico per le acque sanitarie, che da solo, quando presente, fa salire vertiginosamente i consumi. Altrettanto difficile risulta stimare come mediamente ogni singola voce di spesa incida sul totale del fatturato in bolletta, anche se si possono fare alcune ipotesi realistiche.
Proviamo ora a fare una carrellata sui consigli utili per abbattere i consumi e quindi i costi di quelle voci in cui è più facile migliorare l’efficienza.
ILLUMINAZIONE
Utilizzando esclusivamente lampade ad alta efficienza, come quelle fluorescenti compatte o i faretti LED di ultima generazione, si riesce a tagliare senza problemi la spesa media per l’illuminazione fino a renderla una voce secondaria di spesa. I punti luce importanti, che restano accesi per più di due ore al giorno, vanno necessariamente convertiti alle lampade più ecologiche: il costo di mercato di una lampada fluorescente compatta di pari potenza ad una vecchia lampadina ad incandescenza si recupera ormai nel giro di pochi mesi attraverso il risparmio in bolletta, e la loro durata anche decennale permette un risparmio economico prolungato e consistente.
È bene sfatare un mito ricorrente sulle lampade a risparmio energetico: non è vero che se vengono accese e spente frequentemente se ne compromette la durata di vita. Il regolamento europeo in vigore per queste lampade prevede che il numero minimo di accensioni sopportate sia pari ad almeno la metà della durata di vita indicata in ore, nonché che almeno la metà delle lampade commercializzate corrispondano agli standard dichiarati in etichetta. Questo regolamento abbastanza morbido permette la messa in vendita di lampade di minor qualità a prezzo più abbordabile, che statisticamente avranno una resa non soddisfacente. Meglio quindi sempre puntare sui prodotti con durata di vita dichiarata più lunga, o dotati di marchi di qualità come EcoLabel.
Non è comunque particolarmente ecologico buttare le vecchie lampadine ad incandescenza o alogene ancora funzionanti: si possono utilizzare negli anditi di passaggio o negli sgabuzzini. Una lampadina ad incandescenza che resta accesa per non più di una ventina di minuti al giorno comporta un consumo elettrico irrisorio, ed un costo economico totale di non più di 1 Euro all’anno. Vale quindi la pena sfruttarle fino alla fine della loro naturale esistenza ed evitare di destinarle in discarica anzitempo.
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FRIGORIFERI
La refrigerazione del cibo è il processo maggiormente energivoro che abbiamo in casa, ma anche quello che offre i maggiori margini di risparmio. La tecnologia del settore è in così rapida evoluzione che i modelli immessi annualmente sul mercato aumentano di efficienza in maniera esponenziale: un frigorifero di classe A+++ consuma addirittura la metà di uno di classe A+. Spesso però la mancanza di liquidità porta a tenere in casa apparecchi che arrivano anche a 15 anni di vita, e che alla fine incidono sul portafoglio in costi elettrici più di quanto si spenderebbe acquistando un frigo nuovo…
Considerando che il costo di mercato di un frigorifero viene sempre facilmente coperto dal risparmio economico che ne deriva in bolletta, per quanto ovviamente il tempo di ritorno non possa essere inferiore ai 6-7 anni, l’ideale sarebbe mandare in pensione un frigorifero una volta raggiunti i 10 anni di età, e sostituirlo con uno che sia almeno di due classi energetiche superiori: la spesa energetica per la voce si può tagliare in questo modo anche del 50%.
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ALTRI GRANDI ELETTRODOMESTICI
A differenza dei frigoriferi, è più difficile ottenere grossi risparmi dagli altri elettrodomestici casalinghi sostituendoli appena possibile con apparecchi di classe energetica superiore: il risparmio di elettricità derivante non sarebbe altrettanto consistente, e l’investimento economico necessario avrebbe un ritorno particolarmente lungo. Meglio quindi tenere in casa lavatrici, lavastoviglie, forni eccetera finché non sono necessariamente da buttare per malfunzionamenti non riparabili, e solo allora sostituirli con apparecchi della miglior classe energetica disponibile sul mercato. Nel frattempo, resta valida la regola di utilizzare questi strumenti in maniera ottimale, per esempio sempre a pieno carico, e sfruttando le opzioni di avvio ritardato quando disponibili per evitare lunghi standby a fine ciclo.
Nel caso sia necessario acquistare un nuovo elettrodomestico, il sito internet EuroTopTen offre gratuitamente delle “classifiche” sempre aggiornate sugli apparecchi con miglior performance ambientale disponibili sul mercato. EuroTopTen è un progetto finanziato dalla UE, quindi neutrale e senza fini di lucro, finalizzato a promuovere un acquisto consapevole da parte dei consumatori.
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POTENZA DI FONDO
Un Regolamento Comunitario ha imposto che dal 2013 tutti gli elettrodomestici dotati di controlli elettronici o telecomando messi in commercio debbano avere un consumo in stand-by inferiore ad 1W. I consumi di un apparecchio in stand-by acquistato prima del 2010 sono in media sui 3W, ma facilmente se ne trovano alcuni con consumi che vanno oltre i 10W. Sommando tutti i consumi degli apparecchi in stand-by e di tutti quelli che restano costantemente alimentati (antifurti, modem ADSL, radiosveglie…) si ottiene una “potenza di fondo” che può contribuire costantemente alle nostre spese anche in maniera rilevante: basta una “potenza di fondo” attorno ai 20-25 W per avere un consumo totale annuo per questa voce pari anche al 10% del totale! Bisogna quindi fare attenzione agli stand-by e agli apparecchi costantemente in funzione, soprattutto se questi hanno già raggiunto una certa età.