È stato pubblicato il bando “Parco Agrisolare” del PNRR, per sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici agricoli, strumentali all’attività produttiva. Domande presentabili, esclusivamente online, dal 27 settembre al 27 ottobre 2022.
Sommario
OBIETTIVI DEL BANDO
Il “Parco Agrisolare” è un investimento del PNRR rivolto al settore agricolo e agroindustriale. Si tratta di una parte importante della Missione M2C1 “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare” del valore di 1.500 Milioni di euro, per interventi da realizzare tra il 2022 e il 2026.
Si legge nel PNRR che “L’Italia è tra i paesi con il più alto consumo diretto di energia nella produzione alimentare dell’Unione Europea (terza dopo Francia e Germania). I costi energetici totali rappresentano oltre il 20 per cento dei costi variabili per le aziende agricole, con percentuali più elevate per alcuni sottosettori produttivi”.
L’obiettivo, quindi, è ammodernare gli edifici utilizzati dalle aziende agricole ed agroindustriali, riqualificando le coperture e sfruttandole per produrre energia elettrica rinnovabile da fotovoltaico.
RISORSE A DISPOSIZIONE
Il bando ha una dotazione finanziaria complessiva di 1.500 Milioni di euro, di cui almeno il 40% destinato a progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Questa dotazione è suddivisa fra i diversi tipi di beneficiari possibili. L’80% delle risorse disponibili è destinata alle aziende attive nella produzione primaria.
Le risorse sostengono interventi da realizzare nel periodo 2022 – 2026. L’intera dotazione finanziaria è messa a disposizione da subito, cioè fin dall’apertura della corrente prima finestra di assegnazione.
Nel caso le risorse non siano interamente assegnate con questo primo bando, sono previsti tre diversi momenti di assegnazione, necessari per rispettare gli obiettivi temporali del PNRR:
- nel 2022 (bando attuale) dovrà essere assegnato almeno il 30% della dotazione (450 Mln €)
- nel 2023 almeno un ulteriore 20% (300 Mln €)
- nel 2024 saranno assegnate tutte le risorse rimanenti, quindi fino al 50% (750 Mln €).
Tutti i progetti dovranno essere realizzati, collaudati e rendicontati entro il 30 giugno 2026.
BENEFICIARI E FORME SOCIETARIE AMMESSE
I destinatari della misura sono le aziende agricole attive nella:
- produzione agricola primaria
- trasformazione di prodotti agricoli
- trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.
Le forme societarie ammesse sono:
- gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- le imprese agroindustriali;
- le cooperative agricole.
Soggetti esclusi: i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo, riferito all’anno fiscale 2021, inferiore a euro 7.000,00.
Per scoprire se sei un beneficiario consulta l’elenco dei codici ATECO.
INTERVENTI FINANZIATI: PRINCIPALMENTE IL FOTOVOLTAICO
L’intervento principale, che “traina” eventuali interventi complementari, è l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici produttivi. Ogni impianto potrà avere potenza tra 6 kWp e 500 kWp. Non sono ammessi frazionamenti all’interno di uno stesso impianto.
Unitamente a tale intervento è possibile richiedere il contributo anche per altri tipi di interventi, che concorrano ad ottimizzare l’utilizzo dell’energia e a ridurre gli impatti ambientali non solo dell’edificio. Tali interventi complementari sono:
- installazione di sistema di accumulo dell’energia prodotta
- installazione di dispositivi per la ricarica di veicoli elettrici
- rimozione e smaltimento dell’amianto/eternit dai tetti
- realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
- realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.
Per ogni intervento è definita dal bando la spesa massima ammissibile, alla quale andrà applicata la percentuale di contributo spettante.
SPESE AMMISSIBILI
Per spese ammissibili si intendono le voci di spesa che possono rimborsate dal bando Parco Agrisolare, sebbene non interamente.
Il contributo viene infatti determinato come una percentuale delle spese ammissibili. Il bando definisce:
- quali voci di spesa sono ammissibili, per ciascun tipo di intervento (scarica la nostra tabella riassuntiva)
- il tetto massimo delle spese ammissibili per calcolare il contributo spettante.
Lo stesso soggetto può candidare più progetti. Il tetto massimo delle spese ammissibili è diverso a seconda che il beneficiario presenti uno o più progetti:
- € 750.000 complessivi per un solo progetto presentato
- € 1.000.000 complessivi in caso di due o più progetti.
CARATTERISTICHE, VALORE E CUMULABILITÀ DEL CONTRIBUTO
Il contributo è interessante poiché si tratta di un contributo a fondo perduto. Purtroppo, però, non copre l’intero investimento ma solo una percentuale variabile, che in Emilia-Romagna si attesta tra il 30% e l’80%.
Il bando consente comunque di cumulare il contributo con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato. In Emilia-Romagna, ad esempio, si potrà verificare la cumulabilità con il Piano di Sviluppo Rurale, che da anni supporta la diversificazione dei redditi delle aziende agricole tramite la produzione di energia rinnovabile.
Parimenti, si potrà verificare la cumulabilità con altri tipi di incentivi erogati dal GSE (es. FER 1, CER).
FOTOVOLTAICO SOLO SUI TETTI DI EDIFICI ESISTENTI
L’impianto deve essere realizzato sui tetti degli edifici “strumentali all’attività produttiva”, fra cui anche agriturismi e serre. Gli edifici devono essere nella disponibilità del Soggetto Beneficiario, regolarmente accatastati alla data di invio della domanda nel catasto dei fabbricati con annotazione del riconoscimento della ruralità fiscale (quest’ultima non è richiesta per gli edifici in categoria catastale D/10).
In merito alla corretta identificazione degli edifici strumentali all’attività agricola consigliamo la lettura di questo articolo sul sito Consulenzaagricola.it
SE È PRESENTE DELL’AMIANTO
L’impianto può essere realizzato anche a seguito di rimozione di coperture in amianto. In questo caso:
- È consentita la realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture anche diverse da quelle su cui si effettua la bonifica dall’amianto purché appartenenti allo stesso fabbricato.
- È consentito rimuovere l’amianto anche da superfici superiori a quelle dell’installazione dell’impianto fotovoltaico, purché appartenenti allo stesso fabbricato.
- È obbligatorio rimuovere e smaltire tutto l’amianto presente in copertura.
- Non può essere ammesso al contributo l’intervento di installazione di un impianto fotovoltaico su una superficie qualsiasi in cui risulti presente eternit o amianto.
QUANTO FOTOVOLTAICO SI PUÓ FARE
In merito al dimensionamento dell’impianto, il bando fa un importante distinguo:
- Le aziende agricole e di trasformazione di prodotti agricoli (produzione primaria) possono installare impianti di potenza commisurata al fabbisogno energetico dell’azienda, compreso quello famigliare.
- Tale vincolo non vale per le aziende di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.
Possono essere realizzati potenziamenti di impianti esistenti, con aumento del numero di moduli: in questo caso il contributo è riferito solo alla nuova sezione.