Nel 2017 la Provincia di Parma è risultata la provincia italiana ad avere il maggior consumo pro capite di energia elettrica per pubblica illuminazione: 254 kWh per abitante contro una media nazionale di circa 100 kWh per abitante. E’ quanto emerge da uno studio effettuato dall’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, pubblicato a maggio 2018.
Inoltre, a livello europeo, l’Italia figura tra i Paesi con la pubblica illuminazione più energivora: la media europea (51 kWh per abitante) è circa la metà della nostra, con paesi, come la Germania e la Gran Bretagna, i cui consumi pro-capite per illuminazione si attestano rispettivamente su 50kWh e 42kWh.
Ovviamente ad elevati consumi corrispondono elevati costi. Nel 2017 la spesa sostenuta complessivamente nel nostro Paese per illuminazione pubblica è stata di 1,7 miliardi di euro, pari a 28,7 euro pro capite. Ancora una volta la situazione europea è molto diversa: le spese pro capite sostenute ad esempio in Francia, Regno Unito e Germania ammontano rispettivamente a 20,3 euro, 14,2 euro e 5,8 euro.
Insomma, nel nostro Paese il potenziale risparmio, energetico ed economico, è davvero importante.
Sprechi e inefficienze
A fronte di una spesa elevata si hanno cittadini insicuri e luoghi scarsamente o male illuminati!
Questa è la conclusione di una recente ricerca condotta dal Censis, che sottolinea l’elevato grado di inefficienza delle tecnologie utilizzate nell’IP e l’installazione di potenze troppo elevate: l’Italia ha infatti una potenza installata per superficie urbanizzata più che doppia rispetto alla maggior parte dei Paesi europei, per poi ritrovarsi strade e giardini, ma anche scuole e ospedali, al buio o quasi.
La sicurezza??
Benché vari studi scientifici abbiano già dimostrato che non esiste correlazione tra illuminazione e sicurezza stradale od eventi criminosi, gli italiani sono fortemente convinti del contrario! Nella sua ricerca il Censis mette in evidenza il paradosso italiano: cittadini insicuri a fronte della quantità di illuminazione e degli alti costi sostenuti per “illuminare”. A elevati “sforzi” per illuminare corrisponde l’insicurezza di un italiano su due. Il problema sembra essere maggiormente legato alla percezione: se si guarda infatti la mappa europea dell’inquinamento luminoso la Pianura Padana emerge evidentemente come una delle aree più “luminose”!
Cosa fare?
La ricetta, oltre al doveroso cambio tecnologico verso i LED con l’utilizzo di dispositivi come sensori di movimento o di illuminazione adattiva, potrebbe includere anche lo spegnimento dell’illuminazione di alcune aree in cui non circolano persone nelle ore notturne, come le aree industriali o zone extraurbane. L’Osservatorio dei Conti Pubblici afferma che è possibile ridurre i consumi energetici per illuminazione pubblica almeno del 50%, come già dimostrato dall’esperienza di alcuni Comuni anche nella nostra Provincia.
Non si tratta infatti di “illuminare di più” ma di “illuminare meglio” e ciò è già possibile grazie alle nuove tecnologie disponibili che garantiscono un’illuminazione soddisfacente a consumi inferiori. Ma, a monte di qualsiasi intervento, è necessario promuovere un sostanziale svecchiamento di come l’illuminazione Pubblica viene intesa ed utilizzata, eliminando gli sprechi ed illuminando in maniera adeguata.
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