Per quanto riguarda l’energia elettrica, il nostro Paese sta passando, non senza inciampi, dalla struttura tariffaria progressiva ad una struttura non progressiva, attraverso una riforma approvata con la Delibera AEEGSI 582/2015/R/eel, molto criticata e già oggetto di alcuni esposti alla Commissione Europea. Prima di parlare della riforma, occorre fare un po’ di chiarezza sulla “vecchia” struttura tariffaria per capirne le principali caratteristiche e individuarne gli aspetti più contradditori.

STRUTTURA PROGRESSIVA DELLA “VECCHIA” BOLLETTA

La struttura progressiva prevede che il costo del kWh aumenti all’aumentare dei consumi. L’incremento di tale costo aumenta per “scaglioni” e il prezzo di ogni kWh consumato è stabilito per “appartenenza” a uno di questi scaglioni. In pratica il costo complessivo sostenuto da un utente è determinato per composizione dei diversi livelli (proprio come avviene per il calcolo dell’IRPEF).

Fino ad oggi agli utenti domestici potevano essere applicate a due diverse tariffe, entrambe progressive:

  1. D2, residenti con potenza impegnata fino a 3 kW
  2. D3, residenti con potenza impegnata superiore a 3 kW e non residenti

Gli scaglioni di consumo in vigore fino ad oggi sono quelli indicati in figura:

scaglioni

Due sono gli elementi peculiari di tale struttura:

  • una consistente riduzione dei costi per le fasce di consumo inferiori a 1800 kWh/anno, tale per cui il kWh consumato in questa fascia viene pagato meno del reale costo del servizio;
  • una significativa differenza per potenze impegnate inferiori a 3 kW (D2) e tutte le altre (D3), con costi fissi molto favorevoli alla D2), implicante un meccanismo di sussidiarietà tra consumatori D3 e consumatori D2, che oggi è messo in discussione.

ELEMENTI DI COSTO

Le tariffe sono costruite sulla base di 3 elementi di costo:

  • Punto di consegna (importo fisso annuale €/a)
  • Impegno di potenza (importo proporzionale ai kW impegnati €/kW)
  • Consumo (€ cent/kWh)

COMPONENTI DI COSTO DELLA BOLLETTA

Che si tratti di mercato libero o a maggior tutela, le componenti sono quattro:

1. Servizi di rete. Sono stabiliti dall’AEEGSI per tutti i clienti, senza differenziazione tra mercato libero e non, e comprendono le tariffe di trasmissione, distribuzione e misura. In sostanza si tratta del trasporto dell’energia lungo la rete elettrica, distinguendo tra la trasmissione nazionale ad alta tensione e la distribuzione locale (ultimo tratto di rete prima del consumatore finale), e la gestione del contatore.

2. Oneri generali. Sono stati introdotti nel tempo attraverso specifici provvedimenti normativi e il loro valore è stabilito dall’AEEGSI per tutti i clienti, senza differenziazione tra mercato libero e non. Servono a sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale e includono:

  • UC6: a copertura dei costi riconosciuti derivanti da recuperi di qualità del servizio
  • UC3: a copertura degli squilibri dei sistemi di perequazione dei costi di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione e di distribuzione, nonché dei meccanismi di integrazione
  • MCT a copertura delle compensazioni territoriali agli enti locali che ospitano impianti nucleari
  • UC7 per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali
  • UC4 a copertura delle compensazioni per le imprese elettriche minori
  • Ae a copertura delle agevolazioni alle industrie manifatturiere ad alto consumo di energia
  • As a copertura degli oneri per il bonus elettrico
  • A5 a sostegno alla ricerca di sistema
  • A4 a copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario
  • A3 a copertura degli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate
  • A2 a copertura degli oneri per il decommissioning nuclear

La componente degli oneri generali di sistema è stata spesso oggetto di critiche, in quanto negli ultimi anni è diventata sempre più pesante e spesso e volentieri le rinnovabili sono state additate come colpevoli. In realtà il discorso è molto complesso e incolpare le rinnovabili costituisce una pericolosa semplificazione (comunque non oggetto del presente articolo).

3. Servizi di vendita. Comprendono il prezzo di vendita, i servizi di dispacciamento e commercializzazione. Sono definiti dall’AEEGSI solamente per il mercato a maggior tutela e costituiscono quindi l’unico elemento di confronto col mercato libero, cioè l’unica componente negoziabile della bolletta.

4. Fiscalità: accise e iva. L’accisa è l’imposta nazionale erariale di consumo e si applica alla quantità di energia consumata. L’iva (10% nel domestico) invece si applica sul costo totale della bolletta, cioè servizi + accise. Stante il principio giuridico e fiscale secondo cui la presenza di un’imposta non costituisce mai base imponibile per la generazione di un altro tributo, quest’ultima è a da ritenersi a tutti gli effetti un’anomalia che per la prima volta nel 2015 è stata oggetto di una sentenza storica da parte di un Giudice di Pace di Venezia, grazie al quale un contribuente ha potuto avere rimborsata l’iva su otto bollette di luce e gas.

Queste quattro componenti pesano diversamente sulla bolletta elettrica. Ad esempio nel I trimestre 2015 la ripartizione percentuale per un cliente domestico tipo (2700 kWh/anno, 3 kW di potenza impegnata) era quella riportata nella figura seguente.

Costi %