canapa-industriale-800x500_cIn media, un volo transatlantico senza scali andata e ritorno emette circa una tonnellata di anidride carbonica per ogni passeggero. Una recente ricerca dell’International Council of Clean Transportation, però, fa il punto sull’impatto ambientale delle principali compagnie aree, decretando la migliore (Norwegian Air Shuttle) e la peggiore (British Airways).

Il risultato della ricerca non stupisce: le compagnie aeree scandinave sono da tempo all’avanguardia per quanto riguarda il proprio impatto ambientale, lo testimonia anche il fatto che, dal 23 gennaio, tutti i voli civili che fanno scalo a Gardermoen, il più importante degli aeroporti di Oslo, possono fare il pieno con carburante per aerei biologico, cioè non derivato dalla raffinazione del petrolio. Resta da capire come questi bio-carburanti siano prodotti: infatti, se da un lato i biocombustibili rappresentano un’importante risorsa per ridurre le emissioni climalteranti, dall’altro la loro produzione è fra le più controverse in fatto di sostenibilità ambientale.

D’altra parte, la necessità di ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo è oggi una delle più stringenti poiché, oltre ad essere responsabile di circa il 5% delle emissioni globali odierne, si prevede per le emissioni climalteranti legate all’industria dell’aviazione una crescita quasi triplicata al 2050. Se nella COP21 l’argomento è stato di fatto ignorato, è però di questo febbraio la notizia di un primo (storico) accordo raggiunto dall’ Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (ICAO), dopo 6 anni di negoziato, teso a fissare per la prima volta standard globali per le emissioni di CO2 degli aeromobili.

PER SAPERNE DI PIU’:

L’impatto del trasporto aereo sul clima

Le compagnie aeree più inquinanti

Voli civili a biocombustibile a Oslo

Standard emissivi per aeromobili