La prima volta che ho ascoltato “Garbage!” mi ha colpito il potere evocativo del ritornello, che insiste sulla parola garbage, ripetendola più volte e sovrapponendola a sé stessa. Visualizzo montagne di rifiuti che crescono e crescono e crescono…
Questo pezzo in America è diventato una sorta di inno per gli ambientalisti e non solo: a quanto pare è conosciuto e cantato da tutti. Come dice l’autore, Bill Steele, nella migliore tradizione folk la canzone è stata tramandata oralmente passando attraverso vari folk musicians: da Bill Steele a Larry Hanks, da Michael Cooney a (guarda un po’!) Pete Seeger, che l’ha arricchita di nuovi versi, suonata nonché registrata più volte. Tutto ciò ha un suo fascino.
Il pezzo è stato scritto nel 1969 e denunciava l’inquinamento nella baia di San Francisco, che era praticamente adibita a discarica. Di questo pezzo Steele ha detto “Writing topical songs can be frustrating because they go out of currency very quickly. What’s frustrating about this one is that 40 years after it was written, it is still current. From the environmental standpoint, it’s frustrating that we haven’t done anything about it, and that this problem is still with us after all this time.”
Garbage! – Bill Steele (ma qui interpretata da Pete Seeger)
(Garbage! and other Garbage, 1973)
http://www.youtube.com/watch?v=S3itFma_MjE